L’ipersensibilità è un difetto?

Avete presente la sensazione che si prova allo stadio quando tutti gridano all’unisono “Goooaal”? Oppure quando, dopo una brutta caduta, una persona inavvertitamente ti sfiora la ferita e tu salti dal dolore? Ecco, le persone ipersensibili reagiscono un po’ così agli eventi, è come se a loro mancasse uno strato di pelle che le protegge dall’esterno, non è voluto, non è riflettuto, la reazione è spontanea e immediata.

Spesso avere a fianco una persona ipersensibile mette a disagio, e le reazioni sono le più disparate. Si passa dalla critica pura “Ma come fai a metterti a piangere per una sciocchezza del genere? Sei proprio fragile!” al tentativo di misurare parole ed azioni per evitare reazioni ritenute comunque sconsiderate. In ogni caso, una gran fatica, e per nulla piacevole.

Come si sente l’Ipersensibile in questi casi? Nel primo caso sicuramente sbagliato a tutti gli effetti. Nel secondo si sente forse più diverso, in quanto comprende che per stare con lui si deve trasformare la spontaneità in misura e controllo e questo non fa piacere a nessuno, non comprendendo perchè tutti abbiano reazioni emotive molto meno amplificate rispetto alle proprie. In entrambi i casi la persona ipersensibile cerca in tutti i modi di placare le proprie emozioni, tutto ciò a costo energetico molto alto.

Le persone ipersensibili vedono il mondo con occhi profondi, colgono la meraviglia in un volo di farfalla o in un fiocco di neve, percepiscono la sofferenza altrui e la fanno entrare in sè come inchiostro su carta assorbente, basta poco per farle sorridere e altrettanto per farle piangere. Serve poco per farle reagire, uno sguardo, un tono di voce diverso dal solito, un odore che ha sapore di ricordi, un’ingiustizia, una critica. La reazione è “iper” rispetto alla maggior parte delle persone, ed è per questo che si sentono spesso inadeguate, non sufficientemente forti per affrontare una realtà apparentemente alla portata di tutti. 

La società odierna ci vuole forti, imperturbatili, resistenti, sempre sorridenti ed è così che spesso le persone molto sensibili si sentono sbagliate, non adatte.

Senza parlare dei più grandi artisti che hanno prodotto opere d’arte spinti dalla loro incredibile, sottile, spesso incompresa sensibilità, credo che questa qualità, perchè di qualità si parla a mio parere, appartenga anche a tutte quelle persone che, anche lavorando, lasciano entrare il mondo altrui nel proprio e viceversa. Parlo di medici speciali, che soffrono col paziente e gioiscono alla sua guarigione. Parlo di insegnanti che si emozionano al più piccolo successo di un allievo, di cantanti che piangono la loro canzone, di colleghi che si emozionano alla promozione del compagno d’ufficio o di sportivi che piangono per il ritiro del loro più acerrimo nemico. Il confine con l’empatia è sottile,  in fondo ci può essere empatia senza sensibilità?

L’ipersensibilità rende deboli o fortifica? All’apparenza indebolisce, se sei sensibile ad ogni stimolo, perderai molte più energie di qualcuno che reagisce solo se gli cade un masso a fianco, questo è sicuro, ma se questa sensibilità viene messa a servizio degli altri e, invece che essere ostacolo, diventa opportunità, in quanto ascolto e empatia col mondo circostante, allora direi che fortifica. Se questa sensibilità viene indirizzata alla creatività, alla ricerca di soluzioni, in quanto consente di individuare un problema con anticipo, alla gentilezza, perchè non vorresti mai far soffrire qualcuno come soffri tu o forse alla valorizzazione del pianeta perchè un animale che soffre ti fa soffrire allo stesso modo… allora anche l’ipersensibilità diventa un talento. E non fortifica solo un individuo, ma l’intera società.

Il mondo è bello perchè è fatto di tanti colori diversi, ipersensibili, poco sensibili, generosi, avidi, introversi, chiacchieroni, iperattivi, pigri… ed è dalla sinergia di tutti questi colori che nasce la bellezza delle relazioni. L’importante è non stigmatizzare nessuno, non è necessario sempre darci una definizione e un giudizio.

Lasciatevi dire da una ipersensibile che è bellissimo emozionarsi anche solo scrivendo un articolo sugli ipersensibili! Lasciarsi emozionare è un dono, col quale imparare a convivere, così come molti altri, un talento da poter mettere a servizio degli altri.Ti sei mai sentito sbagliato perchè troppo sensibile?

Lisa De Bernardini

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